Nuovo assegno di inclusione: ecco chi può richiederlo

L’assegno di inclusione o il reddito di inclusione è destinato a quelle persone che hanno delle difficoltà economiche, è stato erogato dall’1 Gennaio 2024 al posto del Reddito di Cittadinanza che è caduto del tutto per volere del nuovo Governo. Questo aiuto per non è destinato a tutti quanti e infatti servono dei requisiti.

Spetta alle persone che dentro il loro nucleo familiare hanno un minore, qualcuno con la disabilità, un anziano con più di 60 anni o qualcuno che è stato inserito in un programma di cura e assistenza certificato dalla pubblica amministrazione. Insomma ci deve essere una di queste caratteristiche altrimenti non si può ottenere.

Come si deve fare la domanda?

La domanda può essere fatta anche senza ricorrere allo Spid e una volta che la domanda è stata inviata e si è ricevuta la conferma, l’assegno diventa attivo dal mese successivo, con esso si sottoscrive anche il patto di attivazione digitale cioè il patto in cui ci si impegna a svolgere sempre il lavoro che gli è stato assegnato.

Poi chi riceve il reddito deve tanto per cominciare frequentare le scuole di istruzione per adulti di base o equivalenti se hanno tra i 18 e i 29 anni e non hanno completato quello che è il percorso scolastico dell’obbligo. E questo è il primo requisito, ma ci sono anche altre caratteristiche.

Inoltre…

E’ anche importante iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa e anche accettare quello che può essere un impegno digitale per poter poi anche avviare un percorso di integrazione sociale e lavorativa. E cercare di rispettare quello che il discorso impone previa il rischio anche di venire esclusi del tutto.

  • Reddito di inclusione
  • Quale sono i requisiti
  • Che cosa si deve fare per ottenerlo

Da questo percorso sono poi escluse le persone che percepiscono una pensione, i componenti di chi ha una disabilità e i componenti di chi ha carichi di cura verso i familiari stessi. Infine sono esclusi anche i componenti che sono inseriti nei percorsi di protezione relativi alle violenze di genere e alle donne vittime di violenza.

Come cifra si percepisce da un minimo di 480 euro ad un massimo di 6 mila euro sempre all’anno, una cifra a cui poi si possono aggiungere anche dei soldi in base alle persone che vivono in affitto o a chi si è anche fatto carico di mutui. L’Isee ad ogni modo non deve mai essere superiore a 9,360 euro.

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