Vecchio terreno abbandonato: ecco quanto puoi guadagnare

Al giorno d’oggi, si va registrando sempre più un interesse crescente e maggiormente legato alle attività agricole da parte dei giovani, che sembrano interessati per lo più a costruirsi un futuro con una delle attività lavorative più antiche del mondo, forse quella nata proprio insieme all’uomo; e riescono tra l’altro ad ottenere ottimi risultati grazie a nuovi schemi e attività che si mettono in campo.

Si tratta spesso di agricoltura sostenibile, con una funzione legata a sistemi tutti all’avanguardia che guardano all’utilizzo di nuove forme di coltivazione ma anche alla sostenibilità utilizzando per lo più strumenti che non inquinano e che sono decisamente all’ultimo grido, in quanto a strumentazioni e metodi di coltivazione, che oggi sono sempre più all’avanguardia.

Un terreno abbondonato è ancora sfruttabile?

In tutta Italia esistono ettari ed ettari di terreni incolti, spesso abbandonati dai proprietari che richiederebbero maggiore attenzione, nonché pulizia per preservare le zone di campagna, ormai densamente popolate tutto l’anno, dai danni che questi terreni lasciati alla mercé del tempo e dello spazio provocano ogni anno a causa degli incendi estivi.

Ma grazie a una serie di agevolazioni fiscali ed economiche, una buona fetta di popolazione, per lo più composta da giovani imprenditori, decidono di investire forze e risorse per ottenere grandi risultati in campo agricolo. Infatti, si è assistito a un trend importante per cui quella parte della popolazione che in passato scappava dalle campagne per fare fortuna in città, adesso spinge per un ritorno alla vita rurale, riportando in auge, e a volte anche a nuova vita terreni incolti e abbandonati che sembravano non avere più speranze.

Come possono essere ri-sfruttati i terreni?

Ovviamente si tratta di capire quale fosse un tempo la funzione di questi terreni e capire cosa c’è ancora da poter usare e sfruttare, oppure se è necessario riconvertire la loro funzione e tutto ciò che è in nostro possesso. La maggior parte di questi giovani tra l’altro sono ragazzi laureati che hanno sperimentato già sistemi di coltivazioni sperimentali, optando per investimenti di ampio margine e investendo su produzioni di un certo prestigio. Ecco quindi quali possono essere le soluzioni possibili:

  • se in prossimità delle aree urbane, si può pensare a un orto urbano, per coltivare ortaggi a chilometro zero e avere sempre cibo fresco e sano
  • nel caso il terreno non sia fertile per l’orto, si può pensare a un giardino decorativo, ricorrendo alla scelta di piante perenni
  • spazio per attività ricreative, come zone di sosta per pic-nic, o per fare attività sportive all’aperto
  • allevamento: in questo caso, un tipo di allevamento davvero più in grande espansione è quello delle api, considerati animali in via d’estinzione, che hanno una funzione importante dal punto di vista ambientale, oltre che essere le sole produttrici di miele
  • progetti di rimboscamento potrebbero essere una soluzione davvero esclusiva, andando a piantare alberi per la ricreazione di piccole foreste o un boschetto, contribuendo alla ricrescita della biodiversità locale

Insomma, le soluzioni sono molteplici e portano a poter davvero creare qualcosa di inclusivo e di innovativo. Ovviamente, servono fondi, che lo Stato per fortuna oggi mette a disposizione soprattutto di cooperative o associazioni giovanili, sempre più predisposte a dare un loro piccolo ma importante contributo per il benessere dell’intera comunità e del pianeta.

Oggi sfruttare un terreno abbondonato e incolto non è più qualcosa di impossibile, ma permette intanto di preservare le aree adiacenti, ma anche di rivoluzionare in modo intelligente lo sfruttamento, intensivo o estensivo, di questi terreni. Significa volersi bene e volere bene a tutto ciò che il creato ci ha consegnato nelle mani e dobbiamo oggi preservare con ogni nostro mezzo.

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